Ultima modifica: 15 Gennaio 2018
Intervista a Eleonora Sarti
Campionessa mondiale azzurra di Tiro con l’arco paralimpico Rio 2016
Come ti sei avvicinata a questo sport?
Prima facevo basket in carrozzina da quando ero piccola, facevo parte della nazionale e volevo trovare qualcosa mi aiutasse a migliorare la mira durante le partite per fare più canestri; poi, dato che ho un carattere un po’ “fumantino” e quindi mi arrabbiavo sempre durante le partite, volevo cercare qualcosa che mi calmasse e ho iniziato a praticare tiro con l’arco proprio per questo.
Quali sono le doti che bisogna avere per praticare questo sport?
Bisogna fare tantissima preparazione mentale perché è uno sporte basato sulla mente, sulla concentrazione, sulla tranquillità, sulla gestione delle emozioni perché poi alla fine sono quelle che fregano. Poi sicuramente è necessaria tecnica e preparazione fisica, ma prima di prendere l’arco in mano e iniziare a tirare c’è tutto un percorso, occorre appunto preparazione mentale e atletica
Come hai gestito la tua disabilità da piccola?
Io sono nata con delle malformazioni alla gamba sinistra, a tutti e due i piedi, alla mano destra e al braccio destro; l’unico arto senza problemi è il braccio sinistro. Devo dire che mia mamma è stata bravissima perché mi ha buttato nello sport fin da quando ero piccola. Infatti io mi sono resa conto di avere una disabilità, di avere qualcosa di diverso quando ho preso la patente e sul tesserino ho letto “disabile”. Io non mi sono mai sentita diversa; i miei amici e la mia famiglia hanno avuto la capacità di trattarmi come una persona normale, senza limitazioni e con delle risorse; ognuno di noi ha delle risorse e deve metterle in gioco; io ho sempre fatto tutto con le mie capacità.